C’è anche una gradita sorpresa, Giovedì 10 alle ore 20,30 Tappari e Sanna in un incontro aperto al pubblico racconteranno il loro lavoro tra pittura, fotografia, muri e oggetti che raccontano storie.
Quando i pittori devono guardare il quadro che stanno dipingendo fanno due passi indietro e lo fissano socchiudendo gli occhi. La retina registra così un'immagine sfocata che permette loro di cogliere il senso complessivo della composizione distogliendo l'attenzione dai piccoli dettagli.
"Chiudere gli occhi per vederci meglio" è una sottile metafora che può essere realizzata con la macchina fotografica, invitando i bambini a scattare foto fuori fuoco. Fotografie volutamente sbagliate che accolgono l'errore come fonte di sorpresa.
Il paesaggio circostante, visto tutti i giorni, diventa così una tela impressionista ricca di luce, colore, e forme vagamente riconoscibili. Grazie agli stimoli di queste sensazioni visive fissate sulla carta fotografica i bambini avranno modo di intervenire con segni e colori, creando un'immagine che abita la soglia tra fotografia e pittura.
Attraverso l'osservazione anche ciò che nella vita quotidiana appare disturbante può essere trasfigurato in qualcosa di poetico e originale.
Alessandro Sanna
E' nato a Nogara (VR) il 10 ottobre del 1975. Pittore e illustratore, vive e lavora a Verona.
Dopo il Diploma di maestro d'Arte presso l'Istituto d'Arte di Castelmassa (RO) e il diploma di Grafico Pubblicitario presso l'Istituto Superiore di Graphic Design A.Palladio di Verona, è stato Docente di Illustrazione presso l'Istituto Palladio di Verona.
Svolge laboratori di disegno e pittura presso scuole, biblioteche ed eventi culturali in Italia e all'estero.
Ha ricevuto riconoscimenti importanti come il Premio Andersen per il miglior libro fatto ad arte nel 2006 con "Hai mai visto Mondrian?", edizioni Artebambini, e lo stesso premio nel 2009 come migliore illustratore.
Alcuni lavori:
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Massimiliano Tappari
Nato nel 1967 a Chivasso (To), è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Da anni conduce workshop che propongono un utilizzo creativo delle immagini presso scuole, biblioteche, musei, festival in diverse città italiane.
Lettore dello spazio, idea progetti per sviluppare la fantasia creativa dei più piccoli e insegnare loro a cogliere il lato fantastico della realtà.
Nel 2002 pubblica "Lettere dal bosco" (Macchione) singolare collezione naturale di rami e radici che evocano le forme dell'alfabeto.
Nel 2003 alla Triennale di Milano propone "Viaggio senza biglietto", visita guidata agli spazi del Palazzo dell'Arte, e pubblica "Parole Chiave" (Despina) storia di un paio di chiavi fotocopiate, che a seconda di come sono ingrandite e impaginate nel libro divengono differenti personaggi e paesaggi.
Nel 2004 pubblica "Il burocrate innamorato dei cuori" (Abs Fab), un libro dove le fotografie di Barbara Gentile dedicate a paesaggi e a oggetti ispirati alla forma del cuore, sono accompagnate da un'immaginaria lettera d'amore scritta da un burocrate che attesta la sua passione attraverso l'uso di timbri.
Nel 2006 pubblica "Coffee Break" (Despina), libro che racconta una vicenda basata sulla lettura dei dettagli di una caffettiera. Dal 2007 i suoi foto-racconti sono pubblicati sulla rivista "Box" (Edizioni Fiera Milano).
Nel 2008 la mostra "Spunto di vista", dedicata al suo lavoro, è ospitata nella Casina di Raffaello a Roma.
Alcuni lavori:
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